Terezin
Degli oltre 140.000 ebrei internati dai nazisti nella città-fortezza di Terezin (nell’attuale Repubblica Ceca) solo 17.247 sono sopravvissuti agli stenti, alle malattie e alla deportazione verso Auschwitz. Tra questi, il rabbino Benjamin Murmelstein, che rivestì – in circostanze terribili ed eccezionali – un ruolo importante nella gestione della comunità dei prigionieri e fu, per questo, oggetto di campagne denigratorie e di accuse di collaborazionismo. Il testo che presentiamo offre ai lettori il suo racconto delle vicende del “ghetto modello” voluto da Adolf Eichmann. Una documentazione di grande rilievo storico, l’opera di un “testimone mai sentito” convinto che l’essere sopravvissuto debba tradursi in un contributo utile per la difesa dell’umanità. «Può anche darsi che, fra tutti i condannati a “sapere”, io solo non sia stato liquidato per una di quelle assurde circostanze verificatesi spesso a Terezin. Invece se la vita risparmiata ha una ragion d’essere… questa è la storia del ghetto di Terezin».
Benjamin Murmelstein (Leopoli 1905 - Roma 1989) discendeva da una famiglia ebraica osservante. Si laureò in Filosofia nel 1927 e l’anno successivo conseguì il titolo presso il Collegio Rabbinico di Vienna. Divenuto Rabbino di un popoloso distretto della città, nel 1938 assunse la direzione dell’Ufficio Centrale per l’Emigrazione Ebraica che dal 1941 dovette assistere i selezionati per la deportazione. Deportato a Terezin nel 1943, Murmelstein divenne Secondo Sostituto del Decano del ghetto, che portò alla liberazione nel 1945. Fu arrestato e accusato di collaborazionismo, infine prosciolto nel 1946. Terezin è la sua testimonianza di ebreo deportato.
- Autore
- Benjamin Murmelstein
- Titolo
- Terezin
- Sottotitolo
- Il ghetto-modello di Eichmann
- Prefazione
- Wolf Murmelstein
- Marchio editoriale
- Schole'
- Pagine
- 272
- Collana
- Orso blu
- CategoriaEditore
- V
- CodiceStatoDisp
- D
- Anno di pubblicazione
- 2024
- Prima edizione
- La Scuola 2013