I tatari di Crimea
Ci sono popoli che scompaiono, che nascono o rinascono. Popoli con un loro territorio e altri che ne sono privi. Culture che mutano nel tempo o vengono ricostruite, nell’illusione del ritorno a un passato smarrito. Le continuità storiche possono perdersi ed essere rielaborate e le identità collettive trasformarsi in continuazione, come dimostra la vicenda dei tatari di Crimea, vittime di una deportazione punitiva di massa in epoca staliniana. Queste pagine ricostruiscono il loro percorso, utilizzando come punto di osservazione la comunità tatara di Samarcanda, in Uzbekistan, intervistata per raccoglierne la memoria. Storie di vita che parlano della deportazione e di una progressiva integrazione nella nuova realtà. Dopo la fine dell’Unione Sovietica, con il riemergere dei nazionalismi, il ritorno dei tatari in Crimea sarà possibile, ma segnato da difficoltà, emarginazione e conflitti, in una terra contesa tra Russia e Ucraina.
Marco Buttino è stato professore di Storia Contemporanea all’Università di Torino, dove ha insegnato anche Storia dell’Europa Orientale e Storia delle città e delle migrazioni. Ha scritto molti saggi sulla trasformazione sociale in Russia e in Asia centrale, tra questi: La rivoluzione capovolta. L’Asia centrale tra il crollo dell’impero zarista e la formazione dell’Urss (l’ancora del mediterraneo, 2003, tradotto in russo); Samarcanda, storie in una città dal 1945 ad oggi (Viella, 2015 e 2020, tradotto in inglese e aggiornato). Da alcuni anni svolge una ricerca sui migranti africani. Su questo tema ha pubblicato vari articoli e il volume Vite provvisorie, braccianti africani nell’agricoltura globalizzata del Saluzzese (Viella, 2022).
- Autore
- Marco Buttino
- Titolo
- I tatari di Crimea
- Sottotitolo
- Dalla deportazione al difficile ritorno (1944-2024)
- Marchio editoriale
- Schole'
- Pagine
- 208
- Collana
- Orso blu
- CategoriaEditore
- V
- CodiceStatoDisp
- D
- Anno di pubblicazione
- 2024