Kant, il male radicale e la religione
Costante è stato il confronto di Ricoeur con Kant, in particolare con la dottrina del male radicale contenuta in La religione nei limiti della semplice ragione. I saggi qui per la prima volta tradotti e raccolti possono essere visti come la ricapitolazione di questo confronto, una messa a punto sulla filosofia della religione kantiana, intesa come «ermeneutica filosofica della speranza». Un’ermeneutica che ha a suo fondamento un enigma storico-esistenziale – «il fatto che il libero arbitrio esiste solo sotto la forma del servo arbitrio» – e un paradosso antropologico: l’inerenza nell’uomo di una tendenza al male morale innestata su una disposizione al bene. Il male – quale inversione, nelle massime dell’azione, della priorità tra il dovere e il piacere – è sì radicale ma non originario: sta qui, nota Ricoeur, il pelagianesimo di Kant. Per lui la religione è, nella sua essenza, rigenerazione del principio buono nella volontà cattiva. Una rigenerazione che è una dialettica tra sforzo morale e dono della grazia.
Di PAUL RICOEUR presso Morcelliana ricordiamo: Il giudizio medico (2006); Altrimenti. Lettura di Altrimenti che essere o al di là dell’essenza di Emmanuel Levinas (2007); Il diritto di punire (2012); Il male. Una sfida alla filosofia e alla teologia (2015 6ed.); La persona (2015 6ed.); L’Europa e la sua memoria (2017); Hannah Arendt (2017); Il simbolo dà a pensare (2018 3ed.); Amore e giustizia (2019 4ed.); Finitudine e colpa (2021); Il volontario e l’involontario (2022); Kierkegaard. La filosofia e l’eccezione (2022 3ed.); La traduzione. Una sfida etica (2022 4ed.). Sommario
- Autore
- Paul Ricoeur
- Titolo
- Kant, il male radicale e la religione
- Curato e tradotto da
- Ilario Bertoletti
- Marchio editoriale
- Morcelliana
- Pagine
- 128
- Collana
- Pellicano Rosso
- CategoriaEditore
- V
- CodiceStatoDisp
- D
- Anno di pubblicazione
- 2023