Dalla peste mi guardi Iddio
Per secoli epidemie di diversa natura hanno falciato l’umanità. Sin dall’esodo del popolo ebraico guidato da Mosè, si è adottato un semplice schema interpretativo: la “pestilenza” – di volta in volta identificata con la peste, la lebbra, il colera etc. – è una punizione divina per i peccati degli uomini, che devono pentirsi ed espiare le proprie colpe con appositi riti. Pontefici e cardinali hanno guidato processioni, penitenti laici e religiosi dei diversi Ordini si sono sacrificati per assistere malati e moribondi, senza peraltro impedire che ci si scagliasse contro il capro espiatorio del momento, come gli ebrei nel medioevo e gli untori in età moderna. Papi e santi sono stati invocati per arginare il fenomeno. La pandemia del coronavirus ha richiamato in auge rituali tradizionali e antiche spiegazioni, mettendo però in discussione la praticabilità dei primi e il senso delle seconde. Come mostrano le parole e i gesti di papa Francesco.
ROBERTO RUSCONI, già professore di Storia del cristianesimo e delle Chiese all’Università Roma Tre, è tra i fondatori della «Rivista di storia del cristianesimo». Tra le ultime pubblicazioni per Morcelliana: Storia del cristianesimo e delle Chiese. Dalle origini ai giorni nostri (2019).
Recensione su La Sicilia (4/01/2021)
Segnalazione su RADIO 24, Un libro tira l'altro - min. 13 circa
- Autore
- Roberto Rusconi
- Titolo
- Dalla peste mi guardi Iddio
- Sottotitolo
- Le epidemie da Mosè a papa Francesco
- Marchio editoriale
- Morcelliana
- Pagine
- 208
- Collana
- Pellicano Rosso
- CategoriaEditore
- V
- CodiceStatoDisp
- D
- Anno di pubblicazione
- 2020