L'esilio come patria
Il volume raccoglie gli scritti sull’esilio — e dall’esilio — di María Zambrano, qui per la prima volta tradotti in italiano, in gran parte tratti da un’opera progettata e rimasta incompiuta. L’esilio segna nel suo percorso una svolta esistenziale e intellettuale. Nella lontananza dalla patria, ai margini delle categorie logiche dominanti, la filosofa scopre un’occasione per guardare alla verità nella sua purezza essenziale. Elevato a metafora della condizione originaria del genere umano, l’esilio si erge a cifra metafisica che permette una migliore comprensione dell’uomo, non più soltanto come cogito, come soggetto cartesiano, ma come essere che patisce. Alla luce di questa nuova teoria della conoscenza, l’esilio diventa, da esperienza di sradicamento, abbandono ed esser nulla, luogo metafisico della rivelazione, vera patria dove l’essere può rinascere.
María Zambrano (1904-1991) è una delle maggiori protagoniste della storia della filosofia del Novecento. L'editrice Morcelliana, che dell'autrice ha pubblicato Donne (a cura di I. Ribaga, 2006), L'amore a Segovia (2023) e le ha dedicato il fascicolo monografico di Humanitas 1-2 (2013) María Zambrano. La politica come «destino comune», ha in corso di pubblicazione le Opere, tra le quali L'uomo e il divino (a cura di A. Savignano, 2022). Sommario
- Autore
- María Zambrano
- Titolo
- L'esilio come patria
- Curato e tradotto da
- Armando Savignano
- Introduzione
- Juan Fernando Ortega Muñuz
- Postfazione
- Eduardo González Di Pierro
- Marchio editoriale
- Morcelliana
- Pagine
- 176
- Collana
- Opere di M. Zambrano
- CategoriaEditore
- V
- CodiceStatoDisp
- D
- Anno di pubblicazione
- 2024
- Numero di edizione
- 2
- Prima edizione
- 2016